L'essenza del viaggio

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Se dovessi definire con una parola l'essenza di questo viaggio direi l'incontro. L'incontro con se stessi e con  le persone che per curiosità si sono avvicinate a noi. Prima di partire ero  dotato, per paura, di difese, portandomi al seguito spray urticanti, un manganello telescopico e un lucchetto con allarme elettronico. Da subito me ne sono liberato perché le paure erano dentro di me. Fuori ho incontrato solo persone buone, pronte ad aiutarci con le giuste indicazioni per proseguire il viaggio o nel risolvere le tante difficoltà incontrate e, in fine, nella paziente interpretazione delle mie parole. Non ho mai ricevuto un gesto sgarbato. E' persino capitato che qualcuno ci ospitasse in casa sua per proseguire il viaggio il giorno dopo. Credo che questo sia stato possibile perché ci rivelavamo da subito per quelli che eravamo: due ciclisti sognatori un po' folli. Le persone avevano chiara la nostra identità e, dai nostri giocattoli ben attrezzati, si capiva che il viaggio ci avrebbe portato,  con fatica, molto lontano. Questo rivelasi in modo chiaro alla gente ha tolto le mille barriere in ognuno, permettendo l'incontro. 






















L'uomo dei cioccolatini







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